''Teresa è un personaggio straordinario, una donna molto speciale, unica, con un passato doloroso che l'ha fatta diventare ruvida, spigolosa, a tratti virile, antipatica, per certi aspetti.
Ma capace di empatizzare sia con una bambina che è stata violata, ma anche con il killer, perché si domanda da quale razza di inferno possano venire queste creature mostruose.
Per scoprire chi sia il killer devi empatizzare con quell'ex bambino violato". Parola di Elena Sofia Ricci protagonista della serie Rai in tre serate "Fiori sopra l'Inferno", tratta dall'omonimo romanzo thriller di Ilaria Tuti, diretta da Carlo Carlei e prodotta da Publispei e Rai Fiction, in onda su Rai1 dal 13 febbraio. E' Teresa Battaglia una esperta investigatrice di 60 anni: "fiuto infallibile, esperta profiler, che sta perdendo pezzi per l'Alzheimer. «Mi sono innamorata subito di lei», racconta Elena Sofia Ricci «perché tiene insieme tutte le contraddizioni. Sono grata alla Rai che ogni tanto mette in campo una serie di tematiche importanti, come la malattia, accompagnata dal tema della solitudine che lei stessa ha scelto, ma poi probabilmente ne ha paura nel momento in cui scopre la malattia". Nell'arco di tre episodi ed altrettante prime serate, Fiori sopra l'inferno è ambientato in un piccolo paese di montagna, paradiso apparente che nasconde tra i suoi vicoli silenzi e inconfessabili segreti.
Qui un killer si lascia alle spalle una efferata scia di sangue per difendere un gruppo di bambini ignorati e maltrattati da chi dovrebbe proteggerli. Ad indagare Teresa Battaglia (Ricci), un'esperta profiler di quasi sessanta anni, arrivata dalla città assieme alla sua piccola squadra, la sua famiglia, a cui si è appena aggiunto un nuovo membro, il giovane Ispettore Massimo Marini (Spata), in fuga da se stesso e dal proprio passato.
Teresa, durante le indagini, deve però affrontare anche un altro nemico: l'Alzheimer, i cui sintomi iniziano a presentarsi ed a metterla in difficoltà, mentre il serial killer potrebbe costringerla ad empatizzare con lui pur non potendolo assolvere.
''Teresa è un personaggio straordinario, una donna molto speciale, unica, con un passato doloroso che l'ha fatta diventare ruvida, spigolosa, a tratti virile, antipatica, per certi aspetti.
Ma capace di empatizzare sia con una bambina che è stata violata, ma anche con il killer, perché si domanda da quale razza di inferno possano venire queste creature mostruose.
Per scoprire chi sia il killer devi empatizzare con quell'ex bambino violato". Parola di Elena Sofia Ricci protagonista della serie Rai in tre serate "Fiori sopra l'Inferno", tratta dall'omonimo romanzo thriller di Ilaria Tuti, diretta da Carlo Carlei e prodotta da Publispei e Rai Fiction, in onda su Rai1 dal 13 febbraio. E' Teresa Battaglia una esperta investigatrice di 60 anni: "fiuto infallibile, esperta profiler, che sta perdendo pezzi per l'Alzheimer. «Mi sono innamorata subito di lei», racconta Elena Sofia Ricci «perché tiene insieme tutte le contraddizioni. Sono grata alla Rai che ogni tanto mette in campo una serie di tematiche importanti, come la malattia, accompagnata dal tema della solitudine che lei stessa ha scelto, ma poi probabilmente ne ha paura nel momento in cui scopre la malattia". Nell'arco di tre episodi ed altrettante prime serate, Fiori sopra l'inferno è ambientato in un piccolo paese di montagna, paradiso apparente che nasconde tra i suoi vicoli silenzi e inconfessabili segreti.
Qui un killer si lascia alle spalle una efferata scia di sangue per difendere un gruppo di bambini ignorati e maltrattati da chi dovrebbe proteggerli. Ad indagare Teresa Battaglia (Ricci), un'esperta profiler di quasi sessanta anni, arrivata dalla città assieme alla sua piccola squadra, la sua famiglia, a cui si è appena aggiunto un nuovo membro, il giovane Ispettore Massimo Marini (Spata), in fuga da se stesso e dal proprio passato.
Teresa, durante le indagini, deve però affrontare anche un altro nemico: l'Alzheimer, i cui sintomi iniziano a presentarsi ed a metterla in difficoltà, mentre il serial killer potrebbe costringerla ad empatizzare con lui pur non potendolo assolvere.
''Teresa è un personaggio straordinario, una donna molto speciale, unica, con un passato doloroso che l'ha fatta diventare ruvida, spigolosa, a tratti virile, antipatica, per certi aspetti.
Ma capace di empatizzare sia con una bambina che è stata violata, ma anche con il killer, perché si domanda da quale razza di inferno possano venire queste creature mostruose.
Per scoprire chi sia il killer devi empatizzare con quell'ex bambino violato". Parola di Elena Sofia Ricci protagonista della serie Rai in tre serate "Fiori sopra l'Inferno", tratta dall'omonimo romanzo thriller di Ilaria Tuti, diretta da Carlo Carlei e prodotta da Publispei e Rai Fiction, in onda su Rai1 dal 13 febbraio. E' Teresa Battaglia una esperta investigatrice di 60 anni: "fiuto infallibile, esperta profiler, che sta perdendo pezzi per l'Alzheimer. «Mi sono innamorata subito di lei», racconta Elena Sofia Ricci «perché tiene insieme tutte le contraddizioni. Sono grata alla Rai che ogni tanto mette in campo una serie di tematiche importanti, come la malattia, accompagnata dal tema della solitudine che lei stessa ha scelto, ma poi probabilmente ne ha paura nel momento in cui scopre la malattia". Nell'arco di tre episodi ed altrettante prime serate, Fiori sopra l'inferno è ambientato in un piccolo paese di montagna, paradiso apparente che nasconde tra i suoi vicoli silenzi e inconfessabili segreti.
Qui un killer si lascia alle spalle una efferata scia di sangue per difendere un gruppo di bambini ignorati e maltrattati da chi dovrebbe proteggerli. Ad indagare Teresa Battaglia (Ricci), un'esperta profiler di quasi sessanta anni, arrivata dalla città assieme alla sua piccola squadra, la sua famiglia, a cui si è appena aggiunto un nuovo membro, il giovane Ispettore Massimo Marini (Spata), in fuga da se stesso e dal proprio passato.
Teresa, durante le indagini, deve però affrontare anche un altro nemico: l'Alzheimer, i cui sintomi iniziano a presentarsi ed a metterla in difficoltà, mentre il serial killer potrebbe costringerla ad empatizzare con lui pur non potendolo assolvere.
Fonte ANSA
Foto ANSA EPA