Teatro: Federico Buffa racconta Maradona, Sivori e Cesarini

La storia e le gesta di tre delle più grandi personalità calcistiche di tutti i tempi, entrati anche nel mito del calcio italiano come Renato Cesarini, Omar Sivori e Diego Armando Maradona saranno raccontate da Federico Buffa al Teatro Comunale di Ferrara il 29 febbraio in 'La milonga del fútbol' con la regia di Pierluigi Iorio.


Buffa compirà con gli spettatori un viaggio alla scoperta delle tre leggende in un racconto pieno di sport ma anche di passione e romanticismo.


Lo spettacolo si avvarrà del canto di Mascia Foschi e delle musiche di Alessandro Nidi al pianoforte.
    Renato Cesarini, un funambolo del gol, che scoprì Omar Sivori e lo portò in Italia. Ci si riferisce a lui quando si parla di "Zona Cesarini", per aver segnato alcuni gol negli ultimi secondi prima del fischio finale. Sivori, talentuoso e irriverente, incantava l'Argentina degli anni '50 nel pieno del boom economico. El pibe de oro, Diego Armando Maradona, il più grande di sempre, col suo calcio spettacolare e fantasioso divenne un idolo degli anni Ottanta e Novanta per un popolo che usciva dai problemi della recessione e della dittatura del Generale Videla.
    "Il '900 argentino ha prodotto paradigmi sorprendenti - racconta Federico Buffa - Uno è la 'creolizzazione' del calcio.
    Per gli inglesi l'Argentina è stata una colonizzazione mancata, ma la loro indole negoziale gli ha comunque garantito lauti profitti. Poi, come sempre, a inizio secolo da una tasca secondaria gli è caduto per terra the beautiful game, the game of football. Gli argentini hanno osservato, imparato e poi pensato: loro hanno inventato il gioco, ma noi faremo qualcosa di molto più importante, inventeremo l'amore per il gioco. La Milonga del Fútbol è un omaggio alla creolizzazione del gioco attraverso tre giocatori connessi tra di loro. Cesarini, che porta a Sivori, che porta a Maradona. In Italia hanno vinto dieci scudetti in tre... immaginato, creato e ribaltato mondi.
    Irresistibile".
Fonte ANSA

Foto ANSA/EPA