L'Inter ha vinto ai supplementari per 2-1 la finale della Supercoppa italiana disputata a Milano.
Ha deciso il gol di Alexis Sanchez al 120'.
Allegri: "Un ko che brucia, ora pensiamo al campionato" - "E' stata una partita vera, per noi rappresentava un buon test: abbiamo concesso poco, potevamo far gol nei primi 10', poi l'Inter ha avuto il sopravvento.
Questa sconfitta brucia, fa male, perché è arrivata a 5" dalla fine, ci deve comunque far crescere la rabbia per il campionato e la Champions". Così, ai microfoni di Mediaset, Massimiliano Allegri, dopo la sconfitta della Juventus contro l'Inter. "La squadra sta crescendo, i ragazzi sono in buone condizioni, adesso pensiamo al campionato - aggiunge l'allenatore della Juventus -. C'era unità d'intenti, sono contento della prestazione di Rugani e, nonostante l'errore finale, anche di quella di Alex Sandro. Dybala? In precedenza abbiamo rischiato di farlo giocare di più, questa sera ho approfittato dei supplementare e l'ho inserito. Aveva solo 60' nella gambe".
Inzaghi "vittoria meritata, non facile batterli" - "La vittoria è stata meritata, abbiamo incontrato un grande avversario. La Juve è sempre stata dentro la partita, batterla non è mai semplice. Avevo dei precedenti fortunati con loro, sono molto soddisfatto per questa vittoria. Devo scegliere di volta in volta gli uomini, dobbiamo continuare in questo momento, volevamo a tutto i costi questo trofeo. Il presidente era molto contento negli spogliatoi per questo trofeo, i ragazzi gli hanno chiesto un premio e penso che glielo concederà". Così Simone Inzaghi, allenatore dell'Inter, dopo la vittoria della Supercoppa italiana a spese della Juve, parlando a Mediaset.
Bonucci 'non è bastata lotta, sabato altra gara' - "Abbiamo lottato ma non è bastato. Complimenti all'Inter. Sabato c'è un'altra partita e servirà vincere per continuare ad inseguire l'obiettivo": il difensore della Juventus, Leonardo Bonucci, commenta sui social la sconfitta contro i nerazzurri nella finalissima di Supercoppa Italiana. Nello spogliatoio c'è grande amarezza, ma anche tanta consapevolezza per il prosieguo della stagione: "La storia della Juventus parla chiaro. Resettare, ripartire, vincere. Tra 3 giorni c'è un'altra partita" scrive su Instagram il portiere Mattia Perin. "Dispiace veder sfuggire un traguardo all'ultimo. Abbiamo dato tutto ma non è bastato. Ma con questo spirito possiamo andare lontano", la riflessione di Mattia De Sciglio. Anche Weston McKennie, autore dell'iniziale vantaggio prima della rimonta dell'Inter, torna sulla sconfitta a San Siro. "Dispiace non essere riusciti a portarla a casa, ma continuiamo ad andare avanti - scrive -: orgoglioso dei ragazzi per aver combattuto fino alla fine, un grazie ai tifosi per il loro supporto".
Il passaggio di consegne è idealmente concluso. Dopo
lo scudetto, l'Inter si porta a casa anche la Supercoppa italiana,
sconfiggendo ai supplementari proprio chi, come la Juventus, negli
ultimi anni ha fatto incetta di trofei. A San Siro fanno festa i
nerazzurri di Simone Inzaghi, che si conferma uomo da Supercoppa con il
terzo successo in tre finali e regala al presidente Steven Zhang la
seconda coppa dell'era Suninbg, in una sfida decisa all'ultimo respiro,
grazie a una zampata di Sanchez quanto ormai tutti si stavano preparando
ai rigori. Una vittoria in rimonta per l'Inter, capace di ribaltare la
partita dopo l'iniziale vantaggio bianconero firmato McKennie grazie a
un rigore di Lautaro e al colpo da campione dell'attacante cileno. La
Juve lotta con le unghie e con i denti, dovendo fare i conti anche con
le tante assenze, soffre, ma tiene fino all'ultimo, quando viene punita
dalla lunghezza della panchina avversaria. Nel freddo del Meazza,
l'Inter parte forte, provando fin dai primi minuti a gestire la partita
per provare a tenere la Juve nella propria metà campo. Idea che funziona
in avvio, creando anche alcuni pericoli, prima con un colpo di testa di
Dzeko alto e poi con Lautaro che svirgola da buona posizione.
La
sfida cambia su un contatto in area tra Barella e Chiellini per il
quale i nerazzurri chiedono il calcio di rigore, ma su cui né Doveri né
il Var decidono di intervenire. Un episodio che agita gli uomini di
Inzaghi, che perdono le misure, sbagliano troppo e abbassano
eccessivamente il ritmo, lasciando spazio ai bianconeri, che non se lo
fanno ripetere troppe volte. A sbloccare il risultato ci pensa McKennie,
colpevolmente lasciato indisturbato di colpire di testa in mezzo
all'area su cross di Morata. E la Juve non frena, con Kulusevski che
subito dopo il vantaggio dal limite impegna Handanovic col mancino.
Proprio lo svedese è la mossa che ingabbia la manovra interista, grazie
alla sua marcatura quasi a uomo su Brozovic in fase di non possesso. Per
svegliarsi dal torpore ai nerazzurri servono due tentativi dalla
distanza di Calhanoglu. Innocui per la porta difesa da Perin.
Serve
un'ingenuità di De Sciglio per riportare in equilibrio la sfida, con il
terzino bianconero che stende Dzeko in area: dal dischetto Lautaro non
sbaglia e pareggia. L'Inter così riprende in mano il controllo della
sfida dal punto di vista del possesso palla, torna a spingere tanto da
portare Rabiot a sfiorare l'autogol di testa. E nel finale i nerazzurri
recriminano, ancora, per un contrasto in area Bastoni-Kulusevski, ma
anche in questa occasione Doveri e Var lasciano correre. La ripresa si
apre invece con Bernardeschi protagonista. L'esterno azzurro prova a
trascinare i suoi e con due conclusioni mancine sfiora il nuovo
vantaggio. Un paio di lampi a cui l'Inter risponde con una zuccata di
Dumfries su cui Perin si salva con l'aiuto del palo e della traversa.
I
nerazzurri riprendono il controllo del possesso palla, ci provano anche
Lautaro e Perisic, ma il portiere bianconero fa buona guardia. Non
basta per sbloccare la parità, così i due allenatori pescano dalla
panchina alla ricerca di forze fresche soprattutto in fase offensiva:
Allegri per risvegliare i suoi getta nella mischia Dybala, mentre
Inzaghi si gioca le carte Sanchez e Correa.
Poi tocca ai vari
Arthur, Kean e Vidal, ma l'equilibrio resta tale fino al 90', con
l'Inter che prova a fare la partita e la Juve che ha il merito di
rimanere aggrappata al match. Si va così ai supplementari, aperti da un
colpo di testa su corner di Sanchez che, tutto solo in mezzo all'area,
non trova la porta. Quando tutti, ormai, aspettano i rigori, però, ci
pensa Sanchez: stop di petto e tocco a superare Perin. San Siro esplode.
Fonte ANSA
foto ANSA/EPA