Per Ceferin equivale "a sputare nel viso a chi ama il calcio". Gravina dice no: "il calcio è dei tifosi". I tifosi dei sei club inglesi della Super League hanno respinto il progetto, definito "contrario ai valori dello sport" e la rivolta degli appassionati cresce sui social. Draghi "sostiene con determinazione" le posizioni di Figc e Uefa "per preservare le competizioni nazionali, i valori meritocratici e la funzione sociale dello sport". Ma in Borsa il Manchester United fa un balzo del 9,3% e la Juve guadagna il 17%.
"Vogliamo restare in Serie A". È questo il messaggio che è emerso, durante la riunione informale della Lega Serie A, da parte di Juventus, Inter e Milan, i tre club che fanno parte dei 12 che hanno creato la Superlega. Un incontro in videoconferenza in cui non sono mancati i toni accesi, alla presenza di tutte i dirigenti delle 20 società compresi anche il presidente bianconero, Andrea Agnelli, l'ad nerazzurro, Beppe Marotta, e il presidente rossonero, Paolo Scaroni. Nel corso della riunione, la discussione è proseguita nella valutazione di tutti gli aspetti legati al progetto della Superlega, con le società che hanno ribadito non solo di voler restare nel campionato ma anche hanno voluto sottolineare la validità del progetto (ancora alle battute iniziali) soprattutto dal punto di vista della creazione di valore. I club hanno deciso così di rivedersi già la prossima settimana, in presenza a Milano, per continuare a discutere del tema. Da fonti dei 12 club fondatori del nuovo torneo si fa sapere che la stima in termini di solidarietà ammonta a dieci miliardi di euro in 23 anni per la mutualità, da versare alla 'piramide' del calcio al di fuori dalla Super League. Il nuovo torneo "fornirà una crescita economica significativamente più elevata ed un supporto al calcio europeo tramite un impegno di lungo termine a versare dei contributi di solidarietà senza tetto massimo", è detto nel comunicato di ieri. Ora emerge che la stima è di 434 milioni l'anno per i prossimi 23 anni, 160 in più dell'attuale solidarietà Uefa. Destinazione, calcio giovanile, di base e femminile. Ma il progetto della Superlega preoccupa l'Associazione italiana calciatori che, con una nota sul proprio sito, "prende atto, non senza preoccupazione, delle decisioni assunte nell'ambito del Progetto della Super League europea".
Dodici club europei di calcio hanno annunciato di aver raggiunto un accordo per costituire una nuova competizione calcistica infrasettimanale, la Super League, "governata dai Club Fondatori", e cioè Milan, Arsenal, Atlético Madrid, Chelsea, Barcellona, Inter, Juventus, Liverpool, Manchester City, Manchester United, Real Madrid e Tottenham. È previsto che altri tre club aderiranno come Club Fondatori prima della stagione inaugurale, che dovrebbe iniziare "non appena possibile"."I club - si legge in una nota della Juventus - hanno concordato di partecipare alla Super League con un progetto di lungo termine. È previsto che altri top club europei aderiscano al progetto, così da costituire un nucleo di club composto da un numero massimo di 15 membri fondatori permanenti, ai quali, in ciascuna stagione sportiva, si aggiungeranno altri club secondo un processo di ammissione, per un totale di 20 club". Contro l'iniziativa si erano già espresse alla vigilia la Uefa, l'Eca e lo stesso premier britannico Boris Johnson, che l'aveva definita 'molto dannosa per il calcio". Contrario anche il principe William nella sua veste di presidente d'onore della FA, la Federcalcio dell'Inghilterra. Il duca di Cambridge, secondo nella linea di successione al trono britannico della regina Elisabetta dopo suo padre Carlo, afferma di "condividere le preoccupazione dei tifosi sulla proposta della Superlega". Una proposta, aggiunge, che "rischia di fare danni allo sport che amiamo".Fonte ANSA