Pattinson, Batman il mio ruolo più importante

Sì.

Solo vedendo i poster mi rendo conto che sta succedendo davvero e che io ho fatto Batman.

Penso che sarà emozionante per i fan vedere quanto questo personaggio sia stato reso moderno dalla rilettura di Matt Reeves. E' comunque il ruolo più importante della mia vita e sono contento di esserci arrivato a quest'età (35 anni ndr), perché penso che se fossi stato più giovane non sarei stato in grado di reggere tutta questa pressione". Così stasera Robert Pattinson nella global conference tenutasi a Londra di THE BATMAN di Matt Reeves, in sala dal 3 marzo con la Warner Bros. Insieme all'attore che interpreta Bruce Wayne / The Batman, all'incontro on line anche Zoe Kravitz (Selina Kyle / Catwoman), Paul Dano (Edward Nashton / l'Enigmista) e Jeffrey Wright (tenente James Gordon). La pellicola, reboot della serie cinematografica, mostra un Batman giovane che si è comunque affermato come incarnazione della vendetta tra i concittadini di quella Gotham City ricca più che mai di corruzione. E ancora l'attore inglese sulla difficoltà fisica di questo ruolo: "Sempre di notte, buio tutto il tempo, mi sono sentito molto solo. Non mi era permesso uscire dallo studio con la tuta addosso, quindi sapevo a malapena cosa stava succedendo intorno. Mi hanno costruito cosi una piccola tenda sul lato del set dove potevo andare a decomprimermi. E poi quella maschera di pipistrello, una vera tortura!". Interpretare un'icona come Catwoman? "Una cosa da far tremare i polsi - spiega la bellissima e minuta Zoë Kravitz in abito nero - . Penso che la cosa più difficile sia stata dimenticare che stavo per fare un personaggio così iconico. Devi solo interpretare un essere umano, mi sono detta, e sperare che tutto scorra. Penso sia uno dei meriti di questo film umanizzare i supereroi". A Paul Dano il compito di fare l'Enigmista più cattivo di sempre in aperta sfida con le capacità investigative del giovane Batman: "Ci sono state alcune notti in cui non sono riuscito a dormire, non riuscivo ad uscire da questo personaggio, avevo paura di quello che mi stava succedendo alla testa. Ero come compresso dal sudore, dal calore e dalla mancanza di ossigeno. È stata una sensazione pazzesca", dice l'attore regista statunitense classe 1984 che per il suo personaggio indossava una sorta di maschera antigas della prima guerra mondiale. Grande assente all'incontro il regista Matt Reeves, creatore della serie televisiva FELICITY e del film horror CLOVERFIELD, che così descrive il suo personalissimo Batman: "All'inizio, quando stavo scrivendo la sceneggiatura, ascoltavo i Nirvana e c'era qualcosa nella loro canzone SOMETHING IN THE WAY, che tra l'altro ho messo nel primo trailer, che in qualche modo ha ispirato il mio personaggio. Allora ho pensato: 'Come fare un Bruce Wayne in un modo mai stato visto prima?' Mi sono detto: 'E se a questo ragazzo capitasse una tragedia e diventasse così un solitario, uno che non sa più cosa fare? Allora potrebbe diventare una specie di ribelle, uno spericolato tossicodipendente. Perché la verità in fondo è solo una specie di tossicodipendenza. La droga di Batman è la sua dipendenza da questa spinta alla vendetta. È come un Batman/Kurt Cobain."

Fonte ANSA