"Quando vedo qualcuno come lei, so che la morte del rock non è vicina": così Dave Grohl, anima dei Foo Fighters e prima dei Nirvana, ha definito Billie Eilish, da poco eletta "Donna dell'anno" dalla bibbia della musica americana Billboard. Un fenomeno inafferrabile secondo i canoni stilistici del passato, tra attitudine hip-hop, umorismo sfrontato, suoni elettronici cupi industrial e un immaginario dark. E' la prima artista nata in questo millennio ad aver raggiunto la posizione numero 1 sia dei dischi che dei singoli, nonché la prima ad ottenere 6 nomination ai Grammy Award. È la terza artista femminile negli ultimi 31 anni con più canzoni in vetta alla Billboard Alternative Songs airplay chart (insieme ad Alanis Morrissette e Sinead O'Connor).
E' partita, invece, dall'Australia, alla conquista del mondo, Tones and I, all'anagrafe Toni Watson. E' suo il tormentone "muffami, muffami" ("move for me, move for me" verso della hit Dance Monkey) che impazza in radio, sua quella voce sottile e penetrante. Il brano è entrato in vetta alla classifica globale di Spotify e ha conquistato anche l'Italia dove è da settimane tra i primi posti della classifica ufficiale di vendita (Fimi/Gfk) (per tre settimane consecutive in vetta: era da Adele con "Hello" nel 2015 che una donna non raggiungeva la vetta della classifica), al n.1 di iTunes.
Fonte ANSA
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