Cinema: Recensione di "Joker"

Il fatto di aver vinto il Leone d'Oro alla Mostra del Cinema di Venezia poche settimane fa, non è stato né un errore, né una casualità, perché "Joker" di  Todd Phillips è stato ideato, diretto e portato in sala nel migliore dei modi possibile. Difficile trovare qualcosa fatto male nell'intera rete mentale creata per il film, dove un superbo Joaquim Phoenix spadroneggia senza remora e incantando il pubblico con i suoi sbalzi d'umore e le improvvise danze alle quali il suo personaggio si abbandona di tanto in tanto. La pellicola compisce dritto al cuore e all'anima dello spettatore dando una spiegazione, non banale, di come la società moderna possa far nascere il male all'interno della mente di qualunque persona se sottoposta a soprusi e continue ingiustizie che ne dilaniano l'anima oltre misura come capita ad Arthur, il protagonista del film. In questa versione del nemico numero uno di Batman, il famosissimo super criminale di Gotham City prende vita oltrepassando lo schermo e la carta stampata dei fumetti, diventando reale oltre ogni misura, potendosi paragonare ed avvicinare ad ognuno di noi. La versione di Joker  creata da Phillips non è dunque solo un capo malavitoso, ma è, allo stesso tempo, l'uomo frustrato di tutti i giorni che cerca vendetta e rivincita verso coloro che lo calpestano tutti i giorni sena curarsi di lui. In questa pellicola la brutalità di Joker persiste, ma non è più studiata a tavolino e architettata grazie alla sua grande intelligenza che negli altri film andava di pari passo con la sua pazzia, ma ciò che riesce a creare è dovuto al caso e alla fatalità che si accomunano con la sua condizione divenendo un simbolo per puro caso.Ecco, qui forse, per quanto possa sembrare strano, arriva qualche appunto che si può muovere verso il film, dove a nostro modo di vedere, potrebbe essere stata esasperata troppo la parte drammatica del personaggio che ad un certo punto lascia definitivamente le caratteristiche del fumetto per diventare reale e vero come non mai. Ecco, una pecca, potrebbe essere l'aver quasi annichilito la grande furbizia e astuzia che ha sempre contraddistinto il Pagliaccio di Gotham anche se il risultato del film è estremamente notevole. Alcuni eventi restano in sospeso, come si usa fare quando ci si propone di girare un sequel il che avrebbe molto senso. Geniale il collegamento, per quanto leggermente modificato, che collega Joker alla nascita del futuro Batman mentre la mania omicida del Clown criminale viene spiegata tanto da far intendere che, come già scritto e sottolineato prima, Joker è, o potrebbe essere, ognuno di noi. Chiudiamo con un'altra considerazione sulla superba performance di Phoenix il quale aleggia su una sottile linea d'intermezzo tra quanto fu fatto prima da Jack Nicholson e poi dall'altrettanto straordinario Heath Ledger, con una principale tendenza a quest'ultimo e se dovesse arrivare un oscar come miglior attore protagonista, niente sarebbe più giusto di questo.

Daniele Antonio Battaglia