Cinema: Quando un baby calciatore 'salva' il padre
Una bugia salvifica, detta da un
bambino che si ritrova a fare da genitore al padre in crisi,
attraverso quella macchina dei sogni, che può diventare il
calcio. E' il filo narrativo che segue la delicata family comedy
a sfondo sociale Un sogno per papà di Julien Rappeneau,
esplorazione di un rapporto padre - figlio nell'attualità di
oggi, fra crisi economica, perdita d'identità, voglia di fuga e
un fenomeno come gli hikikomori (ragazzi e ragazze che si
ritirano dalla vita sociale per lunghi periodi rinchiudendosi
in camera e utilizzando come mezzo di contatto con l'esterno i
device e il web). Cuore del film, in sala dal 5 dicembre con M2
Pictures, sono le prove dei protagonisti, il piccolo Maleaume
Paquin, già interprete di Remi e nella parte del papà, Francois
Damiens, grande attore belga, più volte candidato ai César, e
conosciuto a livello internazionale per titoli come La Famiglia
Belier e Les Cowboys.
Tratto dai fumetti spagnoli Dream team di Mario Torrecillas,
Un sogno per papà, sposta la vicenda da un sobborgo di Valencia
a una cittadina francese alle prese con il contraccolpo della
chiusura di una grande fabbrica che ha scelto di delocalizzare.
Tra chi non si è ripreso dal licenziamento c'è Laurent
(Damiens), che si è lasciato andare, causando la fine del suo
matrimonio, iniziando a bere, e diventando fonte d'imbarazzo per
il figlio, Theo (Paquin) , bambino con un grande talento per il
calcio, che si fa carico dei problemi del genitore. Quando si
prospetta per il baby calciatore, la possibilità di entrare
nelle giovanili dell'Arsenal, Laurent, vede la chance di un
nuovo inizio. Theo non viene selezionato ma decide, in ogni
modo di mantenere viva la speranza del papà (che intanto inizia
a rimettere insieme la propria vita), con una serie di
brillanti stratagemmi nei quali l'aiuta l'amico Max (Pierre
Gommé), genietto del computer che da tempo non esce più di casa.
Fonte e Foto ANSA