Il film, presentato alla Festa di Roma esce in sala con Notorius il 16 gennaio 2020. In Judy siamo lontani dalla struttura classica del biopic: si racconta il periodo finale della sua vita, con molti flashback sugli step più importanti.
Ha detto Renée Zellweger: "Pensavo che in questo film ci fosse l'opportunità di esplorare qualcosa che non viene spesso considerata quando si pensa a questa personalità immensa: cosa lei riponeva nel suo lavoro e quanto ciò le sia costato". Judy Garland rappresenta, nel bene e nel male, la Hollywood dell'epoca d'oro quando produttori e agenti controllavano ogni cosa della vita della loro star proprio per renderla una star (distruggendone il privato).
Quattro matrimoni che non la salvarono dalla depressione, tre figli (la prima è Liza Minnelli), un continuo contrasto psicologico tra il richiamo del palcoscenico, dell'affetto dei fan e i sensi di colpa come genitrice perennemente in tour, un abuso di farmaci sin da ragazza quando gli agenti le inducevano il riposo con pasticche per dormire o per stare sveglia per lavorare, Judy dice nel film "voglio solo quello che vogliono tutti, l'amore, ma per me è stato molto più difficile".
La trasformazione di Zellweger è impressionante: il regista e i produttori l'hanno scelta per il suo lato comico, sexy, emotivamente disponibile che Judy ha sempre avuto ma certo l'attrice americana di Bridget Jones ha messo del suo. "una perfezionista", ha detto il regista
Fonte ANSA